Cala Cottone di Pantelleria – Recensione e Opinioni

Posizionata sulla costa orientale dell’isola, a nord di Cala Levante e subito dopo Cala Gadir, Cala Cottone di Pantelleria è una piccola ma splendida baia di rocce levigate dal mare. La cala prende il nome dal fatto che un tempo veniva utilizzata come porticciolo per il commercio di carichi di cotone. Da questo posto infatti partivano i carichi di cotone prodotto sull’isola, una coltivazione oramai del tutto scomparsa. Oltre che dalla presenza delle rocce a picco sul mare, la spiaggia è caratterizza anche per la presenza tra gli scogli di uno dei tanti pozzi di acqua salmastra che si trovano sparsi per l’isola, chiamati localmente buvire.

Le buvire, nome che deriva dall’arabo buir ovvero fonte, sono infatti delle sorgenti di acqua salmastra che venivano scavate dagli arabi per attingere acqua dolce nel punto in cui esse raggiungono l’acqua marina. In passato queste sorgenti erano le principali fonti di acqua per usi non alimentari.

Il mare di Cala Cottone è limpidissimo e trasparente, e per la bellezza del paesaggio questo tratto di costa è altamente consigliato agli appassionati delle passeggiate in mezzo al verde dell’incontaminata macchia mediterranea. Da qui è possibile raggiungere Cala Gadir e godere della meraviglia delle sue acque termali, frequentate tutto l’anno.

Cala levante è una delle antiche insenature di Pantelleria, riparo delle navi puniche e romane e spettacolare punto di vista paesaggistico che conserva ancora intatta l’antica bellezza, da qui è possibile scorgere muretti a secco, terrazzamenti e antichi dammusi dal fascino intramontabile. In questa parte dell’isola la roccia vulcanica parte dalla costa e si inabissa nel blu del mare dando origine ad un fondale spettacolare luogo ideale per immersioni indimenticabili.

Cala Cottone è raggiungibile a piedi dopo avere percorso un sentiero in mezzo la macchia mediterranea. Per raggiungerla bisogna però prima arrivare al bivio del Gadir, prendere una mulattiera che scende verso una piccola valle e dalla quale è possibile raggiungere la cala dopo circa 20 minuti di cammino.

Visto che i Buvir erano riservati agli usi non alimentari, per gli altri usi i panteschi iniziarono a realizzare le cisterne interrate e impermeabilizzate, in cui convogliare l’acqua piovana proveniente soprattutto dai tetti a cupola: la forma sinuosa della copertura a volta è infatti adatta a convogliare l’acqua in apposite canalette collegate alle cisterne, con rivestimento in battuto di tufo, quindi impermeabile.

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