Posizionata sul versante nord est dell’isola di Pantelleria, Cala Gadir è una tappa obbligata per il suo paesaggio suggestivo e affascinante, circondato da terrazzamenti che dall’alto degradano fino al mare e perché. Il nome Gadir deriva dall’arabo e significa conca d’acqua, e si trova a ridosso dell’antico borgo marinaro omonimo con annesso porticciolo dal fondale sassoso, uno dei pochi villaggi di pescatori presenti sull’isola con tanti piccoli dammusi disposti a semicerchio, facile ormeggio per le piccole imbarcazioni.
A partire dai tempi antichi, Cala Gadir è stata molto apprezzata per i benefici delle sue acque termali. Le acque termali sono circoscritte in vasche scavate nella roccia, in cui la temperatura varia dai 40 ai 55 gradi e contengono sali minerali realmente efficacie.
Ma il sito di Gadir è anche un luogo di particolare importanza per lo straordinario percorso archeologico subacqueo che offre ai suoi visitatori. Infatti, nelle acque antistanti il porticciolo si trovano due relitti: il primo risalente alla fine del lll e la prima metà del II secolo a.C., il secondo tra la fine del ll e gli inizi del I secolo a.C. ll percorso archeologico si sviluppa seguendo una colata di roccia vulcanica che termina a circa 30 mt di profondità, in una distesa di sabbia bianca.
La cala è raggiungibile facilmente imboccando una strada asfaltata che si trova sulla sinistra della perimetrale, seguendo le chiare indicazioni.
L’area è attrezzata e garantisce una facile discesa a mare. Inoltre, offre attività di immersioni a pochi minuti di distanza e anche un camioncino che vende bibite fresche e panini.
Importante approdo dell’antichità, Cala Gadir offre la bellezza di un percorso archeologico subacqueo in un contesto ancora integro, come testimoniano i numerosissimi resti di anfore che giacciono a pochi metri di profondità, posti ancora nell’originaria disposizione del carico di un relitto. Il primo itinerario archeologico subacqueo di Pantelleria riguarda l’installazione, da parte della Soprintendenza del Mare nell’ambito del progetto STARS, di un sistema di telecamere che rimanda le immagini tramite il sito della Soprintendenza. La visita può essere anche interattiva e permette di vedere diverse anfore puniche di varia tipologia. Il percorso inizia a circa 18 mt di profondità ed è un vero spettacolo, un’immersione obbligatoria per chi desidera visitare i fondali dell’isola.